Tipologia
La terza tappa della Via Carolingia nel tratto mantovano ha il sapore del compimento, ma anche della scoperta. Si parte da Goito, dalla piazza che accoglie il Monumento Granatieri di Sardegna, accanto al Ponte della Gloria: un luogo che racconta vicende di coraggio e libertà. Da qui il cammino abbraccia il corso del Mincio, entrando subito nel verde silenzioso del Bosco degli Arimanni. Questo lembo di natura, amato e curato dagli abitanti, prende il nome dagli antichi guerrieri longobardi e carolingi, custodi della terra e della sua anima.
La pista ciclo-pedonale conduce al piccolo borgo di Sacca, poi si apre su un paesaggio agreste e vasto, punteggiato di cascine e campi ordinati. Attraversando il minuscolo agglomerato di Bell’acqua si avanza verso Rivalta sul Mincio, borgo fluviale immerso nella luce riflessa dalle acque. Una sosta a Corte Mincio è quasi d’obbligo: il centro visite del Parco e il Museo Etnografico raccontano storie di vita contadina e di mestieri legati al fiume, tra reti da pesca, canne palustri e oggetti di uso quotidiano che oggi ci parlano con la forza semplice della memoria.
Da Rivalta, il cammino si apre a due possibilità. Si può salire su una barca ecologica e attraversare le Valli del Mincio, un labirinto d’acqua, ninfee, canneti e riflessi. Oppure si prosegue a piedi per altri 3 km fino a Grazie di Curtatone, borgo lacustre e spirituale.
Qui sorge il Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie, con il suo interno affascinante e sorprendente, popolato da ex voto e statue votive tra cui spicca l’enigmatica figura del coccodrillo impagliato. Ogni anno, il sagrato si colora con le opere effimere dei madonnari, che rendono omaggio alla Vergine con disegni a gessetto di struggente bellezza.
Dal Santuario si può scegliere di navigare ancora attraverso le Valli, fino a sbarcare a Mantova, ai Giardini di Belfiore o al Ponte dei Mulini, dove il tramonto sul Lago Superiore regala istanti indimenticabili. Gli ultimi passi si snodano lungo la ciclabile che costeggia il Lago di Mezzo, con Mantova che si avvicina dolcemente, riflessa nell’acqua come un sogno antico.
Questa tappa è un tuffo nella biodiversità più viva dell’intero tratto mantovano. Le Valli del Mincio si aprono come un teatro d’acqua, dove la flora e la fauna si esprimono in tutta la loro varietà.
Ninfee, ibischi, fior di loto, iris palustri, carici e orchidee costellano i canali e le sponde. Il cammino attraversa un corridoio ecologico di importanza europea, dove nidificano aironi, cormorani, svassi e martin pescatori.
In primavera, il paesaggio si anima di richiami, voli e germogli. I riflessi dell’acqua cambiano con le ore del giorno e la luce accarezza i saliceti, i boschi umidi, le praterie d’acqua.
Ogni passo è accompagnato dal respiro del fiume e dalla voce della natura.
Questa tappa costituisce un punto di sosta rilevante lungo la Via Carolingia. Mantova, con il suo patrimonio storico, architettonico e paesaggistico, offre al viandante l’opportunità di una pausa significativa prima di proseguire verso le successive destinazioni.
La città, affacciata sulle acque del Mincio, rappresenta un crocevia tra itinerari culturali e spirituali, e consente al camminatore di approfondire la conoscenza del territorio e dei suoi valori identitari. Ogni tappa, in questo senso, non è solo un punto di arrivo, ma anche parte di un percorso più ampio, in cui il cammino prosegue nella continuità del paesaggio e dell’esperienza.
Benvenuto a Mantova. Benvenuto nel cuore del cammino lungo la Via Carolingia.
La via Carolingia a Mantova - SCOPRI
MANTOVA , Curtatone , Rodigo , Goito ,
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