Tipologia
Prende il via da Castiglione delle Stiviere, nel cuore dell’Alto Mantovano, la prima tappa della Via Carolingia.
Un percorso che è molto più di un semplice tragitto tra due località: è un invito alla lentezza, alla contemplazione, al dialogo con la memoria e la natura. Un cammino che unisce storia, paesaggio e spiritualità.
Siamo in una città che parla al mondo intero grazie al Museo Internazionale della Croce Rossa e alla figura di San Luigi Gonzaga, patrono dei giovani, la cui basilica attira ogni anno pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo.
Superato il centro storico, si imbocca Via Moscati proseguendo per Via Porta Lago dove, al termine di questa, si lascia alle spalle definitivamente la cittadina. Il cammino passa dalla dimensione urbana a quella naturale, entrando tra i paesaggi delle colline moreniche, tra vigneti, campi e filari di alberi.
Si prosegue per Via Astore, sino al bivio che indica il Convento di Santa Maria, luogo amatissimo e di prima formazione spirituale del giovane Luigi Gonzaga. Il convento, inserito sulla parte alta di una collina, nasce sulla fondazione di una antica Domus romana, nelle cui cantine è presente una antica sorgente, con vasca modellata, di probabile origine etrusca.
Dal Convento si prosegue per Astore, piccolo borgo e bellissimo punto panoramico sulle colline circostanti e vicino alla dorsale morenica tra il Monte Confine, il Passo dei Corvi e il Monte Pelato, dal quale i Gonzaga si dilettavano alla caccia con i Falconi e Astori.
Tra strade carraie, ampi paesaggi e filari di viti, si giunge nei pressi di Solferino, ben evidente all’orizzonte la torre della rocca detta “La spia d’Italia” che emerge sulla alta collina, a protezione del paese sottostante.
Siamo nel teatro dello svolgimento della cruenta battaglia combattuta il 24 giugno 1859 di Solferino e San Martino, nel contesto della Seconda Guerra d’indipendenza, tra l’esercito Francese e Piemontese e quello Austriaco, che vide la sconfitta dell’Austria, con la perdita di migliaia di morti da entrambi gli schieramenti.
Fu tra questi luoghi che Henry Dunant a Castiglione delle Stiviere, creò la Croce Rossa per il soccorso ai sofferenti e feriti delle battaglie. A ricordo di questo grande personaggio, nei pressi della Rocca, un percorso discreto porta nel silenzio del bosco, al Memoriale della Croce Rossa.
Il percorso prosegue, passando al vicino Museo del Risorgimento e all’Ossario, dove sono stati raccolti i resti di 1.400 soldati, depositati a memoria del tragico evento.
Subito dopo l’ossario verso il centro di Solferino, imboccando la vicina Via Prati, si entra in uno scenario bucolico, tra cipressi, prati aridi e belle visioni sulla retrostante Rocca di Solferino.
Si prosegue tra paesaggi collinari, prati spontanei e silenziose strade sterrate giungendo a Cavriana, borgo elegante e raccolto, cinto da mura e ricco di testimonianze storiche e spirituali.
Entrati in paese si giunge a Villa Mirra, raffinata dimora cinquecentesca che ospita oggi il Museo Archeologico dell’Alto Mantovano.
Accedere al museo è come sfogliare un libro di pietra: ogni sala accompagna il visitatore in un viaggio nel tempo, dai primi insediamenti paleolitici fino all’età risorgimentale, con reperti che sembrano sussurrare storie dimenticate.
Il parco di Villa Mirra, un piccolo gioiello botanico, invita alla sosta e alla contemplazione tra cedri del Libano, ontani e cipressi: un luogo perfetto per sostare e riflettere sul cammino compiuto.
Ancora poco e si giunge alla conclusione di questa prima tappa, presso la Pieve Romanica di Santa Maria dell’Assunta.
Questa tappa è un viaggio nella geologia e nella biodiversità. Le colline moreniche dell’Alto Mantovano sono nate dal lavoro millenario dei ghiacciai, che hanno lasciato conche, creste e depositi di sabbia, argilla e ciottoli. Il paesaggio alterna campi coltivati, boschi, prati aridi e zone umide, creando un mosaico di ecosistemi in continua trasformazione con il Plis di Castiglione delle Stiviere e il Plis di Solferino a fare da vetrina.
Tra le specie vegetali più caratteristiche: carpini, querce, ginepri, roverelle e cerro. I pendii accolgono anche rare orchidee e funghi pregiati.
La fauna è altrettanto ricca: uccelli come rigogoli, upupe, merli e fringuelli popolano i boschi, mentre nei prati si aggirano mustioli e ramarri.
La tappa da Castiglione a Cavriana è una carezza sul cuore, un viaggio che rigenera. Tra spiritualità, memoria e natura, ogni passo accompagna il viandante a riscoprire la lentezza e la profondità del vivere quotidiano.
Benvenuto sulla Via Carolingia.