La Lombardia detiene due primati archeologici: sul suo territorio sono state identificate alcune delle strutture palafitticole più antiche, risalenti all'inizio del Neolitico del 5000 a.C. mentre nella regione del lago di Garda si trovano più di 30 abitati palafitticoli della Età del bronzo dislocati sia sulle sponde del lago, sia nei bacini inframorenici.
Nel 2011 ben cinque di questi sono stati iscritti dall’ UNESCO nel sito transnazionale “Siti Palafitticoli preistorici dell'arco alpino” come Patrimonio Mondiale, e tra questi Bande di Cavriana e Castellaro Lagusello, tutelati e valorizzati dal Museo Archeologico dell’Alto mantovano a Cavriana.
I siti palafitticoli sono le migliori fonti archeologiche di cui al momento si dispone per conoscere le culture preistoriche.
Grazie alla notevole quantità e importanza dei risultati scientifici, le palafitte restituiscono un'immagine precisa e dettagliata del mondo delle prime comunità agricole in Europa, in particolare della vita quotidiana, delle pratiche agricole, dell'allevamento degli animali domestici e delle innovazioni tecnologiche.
Da qui è nata l’intenzione, da parte del prof. Adalberto Piccoli in accordo con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Lombardia e nel rispetto delle norme UNESCO, di realizzare, a scopo didattico, una ricostruzione parziale della palafitta per restituire ai giorni nostri le tecniche e le strutture risalenti all’Età del Bronzo. In altre zone del Nord Italia si è proceduto ad alcune simulazioni in questo senso, ma non nella zona del Lago di Garda e delle Colline Moreniche.
La ricostruzione, è avvenuta riproducendo esclusivamente alcuni particolari strutturali rilevati nel corso degli scavi, con gli stessi materiali e utilizzando riproduzioni degli attrezzi in legno e in bronzo impiegati 4000 anni fa.
La ricostruzione è stata provvisoriamente realizzata, grazie alla sensibilità del Cav. G. Barzetti, proprietario del fondo, sulla sponda del laghetto detto “Bragone”, presso Bande, e tutto il lavoro e stato realizzato dai membri del Gruppo Archeologico di Cavriana supportato da numerosi volontari particolarmente abili nella lavorazione del legno.
I materiali sono stati acquistati sulla base dei progetti presentati e finanziati in parte dal Gal Colline Moreniche e la preparazione degli elementi è avvenuta grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale, che ha fornito il luogo, presso l’Area ex Scatter, e i mezzi per operare i trasporti. Tutte le componenti sono poi state posate e montate sulla base degli esempi antichi e, a completamento, si è realizzato un impiantito di assi di quercia e anche una parete con fasci di canne palustri incrociate e rivestite con un intonaco naturale ottenuto mescolando argilla e sabbia.
Ora si prevede di spostarla nell’area adiacente il Museo in occasione della Mostra sull’alimentazione del mondo antico prevista nell’ambito di Expo 2015, che verrà realizzata in collaborazione con i Musei di Gavardo e Desenzano del Garda, Manerba del Garda nelle rispettive sedi. .
Progetto importante e significativo che permette di comprendere in maniera più efficace, come dovevano essere gli abitati dell’Età del bronzo nell’area cavrianese.
S.C.