La riserva naturale orientata di Bosco Fontana

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Descrizione

 

A circa 5 Km dalla città di Mantova, nel territorio del comune di Marmirolo, dal piatto panorama agricolo della pianura emerge inaspettatamente uno degli ambienti più pregiati e sorprendenti del Parco del Mincio. Bosco Fontana, importante residuo della foresta planiziale che anticamente ricopriva l'intera pianura padana dalle Prealpi ai rilievi appenninici, deve il suo nome ad una sorgente, nota sin dall'epoca medievale, ubicata nei pressi dell'area dove poi fu edificata, alla fine del Cinquecento, la turrita e imponente Palazzina della famiglia Gonzaga di Mantova, che nella foresta si dilettava con le attività venatorie e intratteneva in ameni svaghi la nobiltà propria ospite. Bosco Fontana, Riserva Naturale Orientata gestita dal Corpo Forestale dello Stato, si presenta come querco-carpineto – una fitta formazione di farnie e carpini bianchi – arricchito dalla presenza di altre essenze autoctone: si trovano acero campestre, orniello, ciliegio selvatico, olmo, cerro. Tra gli arbusti: nocciolo, biancospino, corniolo, pungitopo. Le ricche fioriture, specie tra la fine dell'inverno e la primavera, annoverano una straordinaria fantasmagoria di colori e di forme, prima che l'estesa copertura fogliare primaverile delle chiome impedisca alla luce solare di giungere al suolo: bucaneve, campanellini, scille, anemoni bianchi e gialli, crochi, polmonaria, viole, fegatelle, narcisi. La foresta è attraversata da ampi sentieri in terra battuta realizzati durante l'epoca asburgica, di comoda percorribilità, che permettono di penetrare tra i grandi alberi immergendosi in un'atmosfera fuori dal tempo, fatta di silenzi rigeneranti, di giochi di luci ed ombre e di selvaggia bellezza. In primavera e in estate è possibile ammirare, sopra le chiome degli alberi, le evoluzioni aeree di parecchi esemplari di nibbio bruno, rapace migratore che qui forma una colonia consistente. Tra le diverse specie di fauna di ridotte dimensioni si segnalano, oltre ai piccoli mammiferi, gli insetti che legano la propria esistenza al ciclo del legno morto e che rappresentano un importante anello delle catene alimentari e della vita di questo delicato ecosistema. I progetti attualmente in atto a Bosco Fontana mirano soprattutto a ristabilire l'equilibrio fra le essenze vegetali, favorendo la diffusione della farnia ed eliminando le specie esotiche, e a conservare la componente del legno morto e dei vecchi alberi cavi, habitat necessari alla sopravvivenza di numerosissime specie. Ad accentuare la dimensione selvaggia ed essenziale di Bosco Fontana, mancano punti di ristoro e servizi igienici. Nei pressi della Palazzina di caccia dei Gonzaga  si trova un'area con tavoli e panche per il pic-nic, senza possibilità di accendere fuochi o di utilizzare barbecue.

 

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