I documenti che attestano la presenza di ebrei a Mantova risalgono al XII secolo e si è constatato che solo verso la fine del XIII questa presenza iniziò ad accrescersi e, con i Gonzaga, fu favorita per immediati interessi economici – prestito di denaro ad interesse – tutte attività che la Chiesa vietava ai cristiani.
Le famiglie dei banchieri ebrei si stabilirono oltre che in città anche nei centri minori governati dai Gonzaga: Ostiano, Rivarolo Mantovano, Viadana, Pomponesco e Bozzolo, luoghi in cui sorsero sinagoghe e cimiteri ebraici. Per tutto il XV secolo la Mantova dei Gonzaga si rivelò un porto sicuro per gli ebrei espulsi da altri paesi , fino a quando i Gonzaga non fondarono il Monte di Pietà per contrastare episodi di intolleranza per le loro attività economiche . Nel ‘600 venne poi eretto il ghetto entro il quale vennero concentrati gli oltre 2000 ebrei che risiedevano in città., attivo fino all’arrivo dei napoleonici nel 1798.
Nel XIX sec.la comunità israelitica mantovana confluì in quella, oramai più numerosa, del milanese, anche conseguentemente agli scontri tra giovani ebrei e cristiani e poi nel 1938 in seguito alle leggi razziali si ridusse drasticamente.
Casa del rabbino, sinagoga Norsa e il cimitero israelitico appena fuori città sono tutt’oggi visitabili