Tipologia
Citta
Indirizzo
La sinagoga incompiuta sorge nell'ex ghetto ed è stata per diversi anni laboratorio di falegnameria.
La costruzione fu progettata dal casalasco Carlo Visioli nei primissimi anni dell'Ottocento. Il tempio ebraico, che come si è accennato non fu terminato, presenta all'interno un ambiente munito di cupola e all'esterno i segni dell'adattamento a fabbricato civile.
Fino al secolo XIX la sinagoga antica era situata nel piano superiore di una casa adiacente a quella descritta. Il salone rettangolare, da oriente ad occidente, era ornato nella fascia alta del muro da una processione sacrificale di putti, affresco dell'inizio del sec. XVII attribuito ai viadanesi Battista Ruberti o Camillo Motta. Cinque stacchi di questo furono posti in Museo ove sono stati recentemente restaurati dalla Soprintendenza di Mantova.
L'ultima sinagoga usata dopo quella appena descritta, era sempre situata al pianterreno, di un edificio contiguo ed era provvista di matroneo superiore.
Verso la fine del 1943, in piena persecuzione antisemita, gli arredi del tempio, assieme a valori e gioielli della comunità israelitica, furono affidati a Giacomo Delfini che li seppellì sotto le botti della cantina della Corte Puttina di sua proprietà. Dopo la Liberazione, dissotterrato il tesoro, gli arredi furono inviati a Mantova ed il rimanente restituito alla comunità locale.
In seguito gli stabili contenenti le sinagoghe, furono venduti a Guglielmo Fanetti e a Igino Marcheselli. La sinagoga incompiuta appartiene ancora agli eredi di quest'ultimo.
Durante il festival lodoviciano 2004 la Sinagoga di Viadana, interdetta ai visitatori da più di cento anni, è stata riaperta.
Non è più sede di culto.