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Il campanile medievale attesta l'antica origine di questa chiesa, ricostruita nel 1613 ed abbellita di stucchi e tele del secolo successivo. Ne tutela l'ingresso un breve sagrato, sopraelevato rispetto alla via ed affollato di lapidi, tra le quali si segnala il tondo a rilievo di una quattrocentesca Pietà; altro rilievo, settecentesco, è l'Annunciazione sulla casa all'opposto lato della strada, eccellente esempio delle numerosissime immagini devozionali collocate sulle case cittadine. L'interno si segnala per il ciclo di undici dipinti di Giuseppe Bazzani, tra i migliori che l'artista eseguì prima del 1750 per la chiesa, dove nel 1690 aveva ricevuto il battesimo. Nella volta, tre tempere con le Virtù Teologali; alle pareti, tele sagomate rappresentanti Il Buon Pastore; Gesù e la Samaritana; Il Profeta Elia; Abramo e Melchisedec; Gesù alla Piscina Probatica, La Cacciata di Esaù; Il Giudizio di Salomone; Il Sacrificio di Isacco. Sulla controfacciata sono altre due tele di scuola bazzaniana:: Gesù tra i Dottori al Tempio e Gesù Scaccia i Mercanti dal Tempio. Tra gli altri dipinti, al terzo altare di destra Madonna col Bambino e Santi, di Giovanni Canti (primo '700). A sinistra nell'abside, L'Arcangelo Michele e i Santi Cosma e Damiano di Giovan Francesco Caroto, che nel santo di sinistra ha ritratto il marchese Francesco II Gonzaga. A sinistra dell'ingresso si accede ad una più antica cappella, già oratorio dei nobili Striggi, dotato di proprio ingresso dal sagrato; vi spicca un Crocifisso, che si dice sia stato portato da San Carlo Borromeo per le vie di Milano, durante la peste.