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Chiesa parrocchiale; festa il 29 giugno.
La chiesa ha il titolo di basilica ed è anche santuario, da quando vi è stata collocata la popolare immagine della Madonna della Salute, un busto rinascimentale in terracotta dipinta, rinvenuto agli inizi del '700 nella faccia esterna delle mura del borgo. La attorniano, in un'esuberante cornice, le tele dei Misteri del Rosario, settecenteschi come la chiesa nell'attuale solenne aspetto, conferitole dall'inventiva del ticinese Giovanni Maria Borsotto. Dello stesso secolo sono anche la monumentale pala dell'altare maggiore, in cui Giuseppe Bazzani ha raffigurato la Consegna delle Chiavi a Pietro, ed il Sant'Antoio Abate di Giovanni Cadioli. Del secolo precedente, invece, un prezioso San Francesco e l'Angelo del romano Domenico Fetti, l'affascinante Trionfo della Croce di Andrea Celesti, Il Miracolo di San Martino e San Francesco riceve le Stigmate di Francesco Borgani, nonché il raffinato coro in legno di pero e ciliegio intarsiato d'avorio, proveniente dall'eremo camaldolese del Bosco della Fontana. Nota singolare che investe l'intero tempio sono le opere in esso profuse, a partire dal 1937, dallo scultore mantovano Giuseppe Menozzi, a celebrare in marmo e soprattutto in bronzo i temi religiosi insieme con altri di carattere profano, legati alla storia ed alla cultura goitese e mantovana in genere. Tra l'altro: nella porta centrale, Vita di Maria e personaggi di storia locale; all'interno Fonte Battesimale, Pulpito e Apparizione di Cristo a Santa Margherita Alacoque; all'altar maggiore, Crocifisso, Ultima cena e dei giganteschi candelabri con figure legate, rispettivamente, al poeta goitese Sordello ed al sommo poeta mantovano Virgilio.