Via Carolingia tratto mantovano: Revere - Sermide

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TAPPA 7: Revere - Sermide

Dalla residenza gonzaghesca alla riva del Po, tra tartufi e gruccioni

Lasciata la storica città di Revere con il suo Palazzo Ducale e la Torre medievale, il pellegrino si rimette in cammino, seguendo il ritmo lento del Grande Fiume. Il percorso si snoda lungo l’argine destro del Po, attraverso un paesaggio agricolo e fluviale che si fa sempre più aperto e selvaggio, dove la natura riconquista spazi tra pioppeti ordinati e lembi di bosco golenale.

Si lascia il paese percorrendo Via Argine Po, strada che lentamente si allontana dall’abitato per immergersi in una pianura vasta e silenziosa. È questo il cuore del territorio del tartufo mantovano: i boschi e le terre sabbiose tra Revere e Sermide sono infatti habitat ideali per questo prezioso fungo sotterraneo, che ha reso celebre Borgofranco sul Po come la piccola “Città del Tartufo”.
Attraverso sentieri campestri si giunge al borgo di Bonizzo, quieto e raccolto, quindi a Borgofranco, dove il tempo sembra scorrere al ritmo delle stagioni e del lavoro agricolo. Qui si respira la genuinità della vita contadina e, se si capita nei giorni giusti, si può assistere alla fiera del tartufo con degustazioni e mostre mercato.
Il cammino prosegue lungo l’argine, tra filari di pioppi e scorci sull’acqua, sino a Carbonara di Po. Ai margini del paese si apre la sorprendente Oasi Naturalistica dell’Isola Boscone, uno dei boschi planiziali spontanei più vasti della Lombardia. Gestita dalla LIPU, l’oasi è un vero paradiso per gli amanti del birdwatching: qui si possono osservare aironi, nitticore, gruccioni e altre specie migratrici che nidificano tra i rami. Lungo i sentieri sterrati che la attraversano, il silenzio è rotto solo dal frusciare delle foglie e dai richiami degli uccelli.
Ritornati sull’argine maestro, si prosegue verso Sermide attraversando un tratto segnato dalle grandi opere di bonifica, testimonianza del rapporto millenario tra l’uomo e l’acqua. Poco prima di entrare in paese, si incontra la vecchia Teleferica, un tempo utilizzata per trasportare lo zucchero dallo Zuccherificio Eridania alle imbarcazioni sul fiume: un simbolo dell’operosità locale, oggi memoria industriale affacciata sul Po.
L’ingresso a Sermide è dolce e silenzioso. Prima del centro, si incontra la zona fluviale della Nautica: un’area verde e rilassante, punto d’incontro tra sportivi, famiglie e viandanti. È il luogo ideale per una sosta rigenerante, tra alberi, acqua e ampi spazi aperti.
Sermide è un importante centro agricolo, celebre per i suoi meloni, le cipolle dolci e la qualità delle sue coltivazioni. Il centro storico si sviluppa attorno alla piazza principale, dove sorge la grande chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. L’edificio, in stile neoromanico, fu costruito nel XIX secolo sulle rovine della precedente chiesa del Quattrocento.
A poca distanza, la Torre civica gonzaghesca – ciò che resta dell’antico castello fortificato – si staglia con eleganza sul profilo urbano, collegata oggi al municipio. Risalendo ancora l’argine in direzione Felonica, si può visitare la chiesa dei Cappuccini, con l’ex convento seicentesco e un ambiente spirituale di grande suggestione.
Il territorio tra Revere e Sermide è punteggiato da zone umide, lanche e boschi ripariali. Questi habitat, oltre a essere rifugio per molte specie animali, svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del microclima e nella protezione del suolo dall’erosione.
Il paesaggio golenale, con le sue variazioni stagionali, racconta un ciclo naturale antico, in cui acqua, vegetazione e fauna danzano in un equilibrio fragile e prezioso. In primavera, le rive si tingono di verde brillante, l’estate esplode tra il frinire delle cicale e i cieli tersi, mentre l’autunno regala atmosfere dorate e nebbie leggere.
Camminare qui significa immergersi in una dimensione in cui la natura non è sfondo, ma protagonista. Un teatro vivente dove ogni suono, colore e odore parla al pellegrino, restituendogli il senso della lentezza e dell’essenzialità.
È un’esperienza che nutre il corpo e lo spirito.

Il paesaggio del Po

Lungo questa tappa il Po si fa presenza costante, a volte visibile, altre solo percepito tra i pioppi o oltre l’argine. Il fiume qui è lento, ampio, silenzioso. È un corridoio naturale dove la biodiversità convive con la cultura e la storia. Il sistema dei parchi dell’Oltrepò Mantovano, con oltre 9000 ettari di territorio protetto, è il risultato di un’alleanza tra natura e comunità.
Camminare tra Revere e Sermide è un’immersione nei ritmi della terra: il profumo dell’erba tagliata, il volo delle garzette, il sole che filtra tra i rami. È un invito a rallentare, ad ascoltare il paesaggio. Qui il tempo assume un altro significato e la natura diventa maestra di silenzio e meraviglia.

Il senso del cammino

Questa penultima tappa è un inno alla pazienza e alla bellezza quotidiana. Dopo i fasti dell’architettura gonzaghesca, il viaggio si fa intimo e naturale. Si entra nel paesaggio con rispetto, come ospiti. Sermide segna una soglia importante: da qui si guarda già verso Felonica, verso l’ultima tappa del cammino.
Benvenuto a Sermide. Il fiume ti accompagna ancora. La Via Carolingia continua.


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