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Il parco fu progettato e realizzato a partire dal 1930 da Giuseppe Roda, architetto di giardini, alla periferia sud-est della città. Roda aveva inteso ricreare, su incarico del Podestà di Mantova, un giardino destinato al diletto e all’ozio così come era concepito nell’antica Roma.
L’area originale si estendeva su una superficie di 5 ettari destinati a bosco. Il lungo viale d’accesso, fiancheggiato su ogni lato da un doppio filare di pioppi cipressini, si innestava in un grande piazzale circolare destinato a ospitare “spettacoli storici e patriottici” . Dal piazzale si dipartiva una articolata trama di vialetti.
Il fulcro della prospettiva era costituito da un busto di Virgilio in cemento collocato su alto piedestallo al centro del piazzale che, nel progetto originario, era fiancheggiato, da un lato, da un folto bosco e dall’altro da un labirinto vegetale (ora scomparso), un piccolo stagno, un “pomario” e una vigna.
Grandissima era la varietà delle essenze arboree e arbustive previste, tutte desunte dai testi di Virgilio: 500 conifere, 2.900 alberi, 15.000 arbusti di varie specie e diverse migliaia di piante da frutto. Ogni pianta doveva essere accompagnata da una targhetta con la specifica denominazione latina e il brano letterario virgiliano corrispondente. Il parco già nel secolo scorso subì tuttavia dei mutamenti dovuti in particolare al mantenimento di alcune specie vegetali che non trovavano nell’ambiente mantovano il clima e il terreno adatto.
(Chiara Pisani - Sulle tracce di Virgiliio)
RISORSA INSERITA NELL'ITINERARIO