Scudetti Comunali con Virgilio

Monumento

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Tipologia

MANTOVA

Citta

Descrizione

Scudetti Comunali con Virgilio

Quando, a seguito della morte della contessa Matilde di Canossa nel 1115, l’Impero riconobbe ufficialmente il Comune di Mantova, lo stemma della città fu definito inizialmente come un semplice scudo con una croce rossa in campo bianco. 

Il profondo legame che univa la città al poeta mantovano Virgilio - come testimoniato anche dalla monetazione che vide l’utilizzo assai precoce del volto del poeta, quasi fosse il nume tutelare della città - favorì presto l’inserimento del busto di Virgilio laureato nello scomparto destro superiore (sinistro per chi guarda) dello stemma. 

Su alcuni edifici del centro storico si conservano ancora gli antichi stemmi comunali recanti l’immagine del poeta, utilizzati in origine per segnare i “Confines platearum” della Città, cioè i confini delle piazze entro i quali si svolgeva il mercato.

- Via Calvi, angolo via Orefici: stemma comunale della Città di Mantova accollato allo stemma Gonzaga con Leone di Boemia inquartato con le fasce originarie della famiglia Gonzaga e targa con iscrizione “Confines platearum”.

- Piazza Marconi: stemma comunale della Città di Mantova

- Vicolo San Longino, angolo via Verdi: stemma comunale della Città di Mantova accollato allo stemma gonzaghesco. Si tratta di una singolare collocazione che vede lo stemma gonzaghesco, in uso tra il 1394 e il 1433 caratterizzato dalla presenza del Leone di Boemia inquartato con le fasce originarie della famiglia Gonzaga. L’iscrizione è scomparsa.

Lo stemma comunale conobbe nel tempo diverse trasformazioni: quando i Gonzaga nel 1433 ottennero dall’Imperatore Sigismondo di Lussemburgo il titolo di marchesi, lo stemma comunale venne sormontato dalla corona marchionale.

In questa forma si mantenne sostanzialmente inalterato sino al 1816 quando la corona venne a sua volta sormontata dall’aquila bicipite dell’impero austriaco ad ali spiegate. Nel 1866, con l’ingresso di Mantova nel Regno d’Italia, si tornò al vecchio scudo d’argento crociato di rosso caricato dal busto di Virgilio e sovrastato dalla sola corona marchionale. Il busto di Virgilio, laureato con serto d’alloro verde, è posto di fronte e indossa una clamide bianca annodata sul petto.
Infine, nel 1870, si venne definendo la forma moderna dello stemma con la corona marchionale sostituita con la corona turrita e lo scudo decorato con due rami: uno d’alloro e uno di quercia. I due rami circondano lo scudo e si incrociano sotto di esso annodati da un nastro rosso.  (Chiara Pisani - Sulle Tracce di Virgilio)


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