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La Chiesa dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria, di Juvara, in stile barocco classicheggiante, fu costruita in periodi diversi a causa delle frequenti inondazioni del Po.
Nel 1603 fu edificata l’attuale chiesa a un’unica navata con due cappelle per lato, riunite in alto, da un arco volante che termina con un frontone.
Al suo interno si può ammirare la pala dell’altare maggiore raffigurante l’Annunciazione della Madonna cui è intitolata la chiesa, opera pregevole dello Scarsellino. Vi sono quattro tele del Bazzani e della sua scuola (probabile donazione dei Cavriani) che rappresentano San Carlo Borromeo, San Francesco di Sales, San Giovanni Buono e Santa Caterina da Siena.
Pregevole opera d’arte sono pure gli armadi della sagrestia, in noce lavorato a mano, di stile rinascimentale: si ritiene che provengano dal Monastero di San Benedetto Po, acquistati e donati dai Conti Cavriani alla parrocchia di Sacchetta.
Pure del 1600 sono gli scanni e i due balconi, finemente lavorati, che si trovano gli uni in presbiterio e gli altri in fondo alla chiesa; i confessionali e le due statue, di legno di quercia smaltato, raffigurante la Madonna Addolorata e San Giovanni Ev. ai piedi della croce. Anche il Cristo morto, che si trova sotto la mensa dell’altare maggiore, in legno di noce, è una ragguardevole opera della metà del 1600. Il piccolo coro è opera dello stesso periodo. I candelabri dell’altare maggiore, di legno stuccato, dorato e lavorato a mano, risalgono all’epoca della costruzione della chiesa.
L’insieme delle linee controllate e snelle fa della chiesa di Sacchetta un piccolo gioiello dell’arte secentesca