Palazzo Municipale di Quingentole

Palazzo Storico

Informazioni rapide

Palazzo Storico

Tipologia

Quingentole

Citta

Piazza Italia, 23

Indirizzo

0386 42141

Telefono

www.oltrepomantova.it

SitoWeb

Descrizione

Sulla piazza si affaccia il Palazzo Municipale, già Villa Vescovile di Quingentole.
Il Palazzo ospita, oltre al municipio, il teatro comunale e le scuole. Esso nasce da un preesistente edificio che il vescovo Ludovico Gonzaga (1483-1511), figlio di Ludovico Gonzaga e di Barbara di Brandeburgo, decise di ampliare alla fine del Quattrocento. l lavori, che durarono all'incirca un decennio a partire dal 1184, portarono l'edificio quingentolese ad assumere la tipologia rettangolare con cortile centrale, sull'esempio di vicine residenze di campagna gonzaghesche come il limitrofo Palazzo Ducale di Revere. L'importanza di questo episodio architettonico del contado mantovano è confermata dalle tracce dell'apparato decorativo tardo-quattrocentesco che si ritrova sia all'interno, sia sul lato esterno dell'edificio rivolto a sud.
Nel ‘500 la villa continua ad ospitare i vescovi di Mantova che si succedono nell'episcopato; tra questi Ercole Gonzaga, cui si deve un nuovo apparato decorativo, visibile al piano terra dell'edificio, e la sistemazione del giardino variamente articolato e provvisto di due labirinti.
Al piano terreno, un recente restauro ha valorizzato gli affreschi del vestibolo e le architetture dipinte da Giulio Romano. La pittura finge un'architettura rustica; sui lati lunghi, tripartiti, un ordine di lesene doriche inquadra un portale, aperto illusionisticamente sul paesaggio esterno. In uno di questi sfondati prospettici si riconosce l'immagine frammentaria di due cigni che lottano con un'aquila: si tratta di un'impresa del cardinale Ercole, accompagnata dal motto sic repugnamus, illustrata in un disegno autografo di Giulio (Parigi, Louvre).
Le bugne che incrociano gli archi e rivestono i sostegni verticali sono rustiche e rapidi colpi di pennello accentuano l'impressione di superfici accidentate. In corrispondenza delle lesene si alternano bozze differenti per dimensioni e risalto e da questa ruvida scorza emergono solo i capitelli che presentano un echino decorato da ovoli.
Raffinate decorazioni, collocabili entro il primo quarto del XVI secolo, l’intelaiatura architettonica dipinta in cui si inseriscono nastri che sorreggono animali e uccelli, si rintracciano sulla sinistra del vestibolo nella "Sala del Pavone", recentemente ristrutturata.
Nel vano antistante si colloca lo stemma della casa Hollenzollern del Brandeburgo. Sono presenti altri affreschi di gusto giuliesco e l'unico soffitto ligneo cassettonato cinquecentesco. La camera delle grottesche presenta un'ampia decorazione anch'essa tipicamente cinquecentesca.

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