Continua il successo degli eventi organizzati da Ente Nazionale Risi, al IV appuntamentoviene presentata l’eccellenza della produzione enogastronomicadei territori di Verona, Mantova e Oristano
Milano, 15 settembre 2015–Ente Nazionali Risi e le Camere di commercio Verona e Oristano e la Provincia di Mantovahanno presentato questa sera all’interno del padiglione “CIBUSèITALIA – FEDERALIMENTARE” in Expo 2015 la tradizione enogastronomica, turistica e culturale dei loro territori. Una vera e propria eccellenza da promuovere e tutelare.
"Verona, Mantova ed Oristano, rispetto agli altri territori risicoli – dichiara Paolo Carrà, Commissario Straordinario dell’Ente Nazionale Risi – sono accumunate da una esigua superficie risicola, ma da una riconosciuta produzione di qualità, in un contesto paesaggistico unico. Il veronese con una delle prime I.G.P. del riso, quella del Vialone Nano, e l'invidiata Festa del Riso di Isola della Scala. Il mantovano che con il riso alla pilotasi distingue per leggerezza e sapori dal più conosciuto risotto. Oristano, terra di produzione di seme di riso della migliore qualità”.
È proprio in queste zone, e in particolare nella bassa veronese che, sui 2000 ettari di superficie coltivata, cresce una delle qualità risicole più pregiate: il riso nano vialone veronese IGP.
Il territorio veronese e le sue province rappresentano l’habitat naturale per la coltivazione del riso, grazie alla conformazione geografica pianeggiante ed irrorata da diversi corsi d’acqua e alle riserve naturali che si aprono lungo tutto il territorio. Ed è proprio qui che nasce il Riso Vialone Nano Veronese I.G.P, il primo ad ottenere questo prestigioso riconoscimento dalla Comunità Europea. Si tratta di un prodotto di altissima qualità che, già dal 1996, segue il disciplinare di produzione e che non viene sottoposto ad alcun trattamento chimico o manipolazione.
La "Strada del Riso Vialone Nano Veronese IGP" comprende 21 comuni situati nella Pianura a Sud di Verona e si snoda tra strade di campagna costeggiate da risaie e paesi ricchi di storia e tradizioni.
“L’agroalimentare – ha affermato il Presidente della Camera di Commercio di Verona, Giuseppe Riello - si conferma il prodotto veronese che piace di più all’estero: rappresenta un quarto delle esportazioni complessive provinciali: 2,4 miliardi di euro. Prodotti da forno, vino, carne, frutta, latticini e riso sono sempre più apprezzati nelle tavole europee e negli Stati Uniti soprattutto. Come il vino, il riso vialone nano è un importante ambasciatore del nostro territorio, poichè si abbina a numerose specialità scaligere per solleticare il palato con ricette sempre nuove”.
Non meno prestigiosa e storica è la produzione risicola del territorio mantovano. Grazie alla realizzazione di imponenti opere di bonifica idraulica, nacquero numerose corti risicole che permisero in breve tempo l'estensione della coltivazione del riso in tutto il Sinistra Mincio, tanto che verso la metà del '700, ben 2.600 ettari circa erano coltivati a riso.Successivamente la coltivazione si contrasse fino a stabilizzarsi ormai da 25 anni su valori che variano dai 700 ai 1.500 ettari annui, concentrati in quella stessa zona del Sinistra Mincio che vide la nascita della risicoltura virgiliana.
Prima dell'avvento della meccanizzazione le operazioni di coltivazione del riso venivano svolte dalle mondine che da maggio ad agosto, dall'alba al tramonto, spesso lontano da casa, si occupavano del trapianto, della monda, della trebbiatura fino alla raccolta del riso.Una figura invece ancora oggi molto importante è quella del "riser”, che ha il delicatissimo compito di vigilare affinché il livello dell'acqua nella risaia sia sempre ottimale. Abbassando o alzando il livello dell'acqua è infatti possibile favorire il radicamento delle piantine appena nate e combattere i parassiti acquatici limitando quindi gli interventi di diserbo.L'arte del "riser" è quindi indispensabile sia per la produttività della risaia che per la qualità del riso.
Il mantovano, per il suo carattere storico di territorio destinato alla produzione alimentare (“un morbido paese” di “naturale abbondanza” affermano gli storici), concorre a garantire la sicurezza europea nella doppia accezione di sicurezza prima richiamata. La sola produzione primaria mantovana rappresenta oltre il 20% di quella lombarda e circa il 2,6% della produzione agricola italiana.
“La coltivazione del riso nel mantovano risale all’epoca gonzaghesca – ricorda l’assessore provinciale all’agricoltura Maurizio Castelli – ed è legata alle opere idrauliche che i signori di Mantova, i Gonzaga appunto, realizzarono alla metà del ‘400. Gli interventi furono eseguiti per rendere più sicuri i loro possedimenti ma di fatto creano le condizioni ottimali per iniziate a coltivare il riso anche in terra virgiliana. E la tradizione prosegue ancora oggi con le produzioni di vialone nano e carnaroli. Gli ettari coltivati sono circa 1200, e quanto se ne ricava è destinato soprattutto al mercato locale. Il riso è infatti alla base di alcuni piatti della tradizione gastronomica mantovana che di recente alcuni comuni hanno insignito della denominazione De.Co”.
Lo chef mantovano del ristorante Ambasciata di Quistello Romano Tamani ha preparato per la serata un risotto alla zucca con vino cotto. Ma durante la cena sono stati degustati anche il salame mantovano, grana padano e vini della miglior produzione virgiliana.
L’evento di questa sera ha presentato non solo l’eccellenza risicola, ma anche e soprattutto agroalimentare. La provincia di Oristano, in questo senso, vanta un’offerta agroalimentare molto varia, con prodotti quali la bottarga di muggine, il formaggio “Casizolu”, le paste tradizionali (e tra queste le “Lorighittas”), il riso, l'olio extra vergine d'oliva, i vini Vernaccia e Malvasia e il “Filu 'e ferru”, l'acquavite.
Ricca di tradizioni (la corsa della Sartiglia e dell'Ardia, ad esempio), la provincia di Oristano mette in vetrina i noti paesaggi balneari, custodendo anche la tradizione artistica e manifatturiera dell'artigianato: dai tappeti agli arazzi, fino alle ceramiche.
"Il comparto agroalimentare della provincia di Oristano ha raggiunto negli ultimi anni livelli di eccellenza, attraverso apprezzate produzioni lattiero casearie, zootecniche, ortofrutticole, tanto da diventare in Sardegna un punto di riferimento – ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio di Oristano, Pietrino Scanu. Livelli di eccellenza che sono propri da tempo anche del settore risicolo oristanese, importante realtà in grado di ritagliarsi uno spazio di valore nello scenario nazionale, grazie all'impegno e alla professionalità di qualificati imprenditori".