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La Pittura di Ancellotti un candore da favola innocente
“(…) Tra la fornace, la pieve, la stalla, il casolare, i fossi, le zolle, i pioppi, i filari, il grano, l’uva, le zucche, il fieno, la robinia, le patate, le viole, i nidi, i cavalli, le oche, i torelli, i cani randagi, la neve, il vento, il solleone, il temporale, la veglia notturna, il desco, la potatura, la semina, il raccolto.
Il suo mondo è qui.
Qui, dove Ancellotti ha i suoi legami di sangue e di cultura, sembra che egli senta battere i polsi dell’intera civiltà dell’uomo e, ogni giorno levarsi, con il sole il battito profondo dell’anima universale. (…)
La natura, gli uomini, le creature.
La pittura di Ancellotti aiuta ad intenderli, a renderci ancora degni di loro, a viverli, seppur nel ricordo, come l’approdo a un’isola lontana, forse irraggiungibile, ma nella quale avremmo voluto restare per tutta la vita.
Ma per avere il bene di entrare in rapporto con la voce meravigliosamente generosa e innocente di Ancellotti, forse bisognerebbe essere come lui. Bisognerebbe cambiare tutta la propria vita. Ma è tardi, è impossibile. Gli si renda grazie di attendere ogni giorno che, un poco anche per noi si alzino i colori di una verità semplice come fosse la cosa più bella e più giusta sulla terra”.
Gian Maria Erbesato
Orario
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30,
Domeniche e Giovedì 8 dicembre 15-30-19.00.