Descrizione
comune di circa 1400 abitanti, e situato sulla sponda sinistra dell`Oglio inferiore, a ovest di Mantova. Il suo territorio, interamente pianeggiante, si estende su una superficie di 1913 ettari, e comprende ad est parte della frazione di S. Fermo, appartenente anche ai comuni di Piubega e Gazoldo; a sud confina con il comune di Marcaria, a ovest con quello di Acquanegra sul Chiese e a nord con quello di Mariana. La sua economia e sostenuta prevalentemente dalla presenza di attivita industriali, artigianali e agricole. Tra i redondescani piu famosi si ricordano il pittore Mario Lumini (1887-1948), il musicista Vigilio Piubeni (1912-2000), lo scienziato Vittorio Somenzi (1918-2003). Le origini di Redondesco sono remote e incerte come la leggenda romantica che fa risalire il nome alla famosa tavola rotonda di re Artu. In verita le interprestazioni etimologiche che ne attestano lesistenza prima del Mille non sono concordi; alcuni autori sostengono, in forza del prefisso "Re" derivato da "rivus" (fiume), che il nome significhi "paese bagnato all`intorno da fiumi"; altri, invece, sostengono, piu verosimilmente, sulla base di un diploma imperiale del 982 che identifica il paese con il nome di Redoldescho, e di un successivo documento del 1055 che cita Redaldisco, che il toponimo indichi un luogo di proprieta (la terminazione in "esco"significa infatti appartenenza) di un signore di nome Redaldo o Redoldo, che rinvierebbe ad alcuni personaggi illustri dellAlto medioevo. La forma Rotundiscus dal significato Desco rotondo, sebbene etimologicamente improbabile, e comunque quella che ha avuto piu fortuna, tante che lo stemma della comunita, rappresenta un tavolo (o sgabello) rotondo su sfondo verde-azzurro. Redondesco e stato nei secoli un centro storico di notevole importanza grazie alla vicinanza con la via Postumia, importante arteria stradale costruita dai Romani. La Postumia fu però anche la via obbligata attraverso la quale passarono i barbari che calarono sull`Italia durante e dopo la fine della dominazione romana. Larea territoriale di Redondesco fu in seguito sottoposta allinfluenza dei monasteri longobardi e franchi (VIII - IX secolo). Dalla fine del X secolo fino a meta del XIII Redondesco fu possesso e sede di stirpi comitali (conti eponimi e conti di Lomello). Dopo la loro cacciata ad opera del comune di Brescia, il paese dovette subire le conseguenze delle lotte tra le citta guelfe e ghibelline passando sotto il dominio dell`uno o dell`altro vincitore; per quasi due secoli Brescia, Mantova e Asola si contesero Redondesco. Nel 1404 Redondesco prese la risoluzione di offrirsi ai Gonzaga: una deputazione della comunita si presentò a Francesco Gonzaga, Vicario imperiale in Mantova, per offrirgli il governo della comunita e il comando della Fortezza di Redondesco. La spontanea dedizione di Redondesco mosse i Gonzaga ad elargire favori speciali, privilegi ed esenzioni alla comunita di Redondesco che sotto la loro signoria, specialmente nei secoli XV e XVI raggiunse grande prosperita economica, civile e sociale. Nel 1629-1630 Redondesco subì le invasioni dei Lanzichenecchi che si accamparono nel territorio e lo devastarono con ogni sorta di angherie; durante l`occupazione comparve anche la peste: dopo queste calamita, dei 3500 abitanti rimasero solo 219 superstiti. Finita la signoria dei Gonzaga nel 1707, il territorio mantovano passò sotto la dominazione austriaca. Tra il 1733 e il 1735 Redondesco patì i danni delle occupazioni alemanne, francesi, spagnole e savoiarde. Come tutti i comuni del Mantovano dovette sottostare alle varie dominazioni succedutesi nel secolo XIX. Dopo la caduta di Napoleone, nel Congresso di Vienna, il Lombardo-Veneto venne assegnato all`Austria e Redondesco ritornò sotto la dominazione austriaca. Il 17 marzo 1861, quando fu proclamato il Regno d`Italia, anche Redondesco entrò a far parte del Regno d`Italia, inizialmente aggregato alla provincia di Brescia e dal 1º luglio 1868 a quella di Mantova.