Matilde di Canossa, una delle figure femminili più importanti del Medioevo italiano, nacque a Mantova nel 1046. Nel 1076, si trovò a governare una buona parte dell’Italia centro-settentrionale, in un momento cruciale della lotta per la supremazia tra impero e papato.
Dopo il fallito tentativo di un’intesa fra le due potenze, con l’incontro di Canossa tra Enrico IV e Gregorio VII nel 1077, ella si schierò col papa a sostegno della Riforma della Chiesa, suscitando la reazione di Enrico IV, di cui era vassalla. Questi la dichiarò fedifraga, suscitò ribellioni contro di lei, e le mosse guerra costringendola a difendersi all’interno dei suoi territori, guardati dai quattro rimasti fedeli: Canossa nel Reggiano, Piadena nel Cremonese, Nogara nel Veronese, Monteveglio nel Bolognese.
Del territorio mantovano ella predilesse le aree rurali lungo il Po, e i monasteri padani di San Benedetto Polirone e Santa Maria di Felonica.
Alla sua morte, il 24 luglio 1115, il corpo della Contessa fu custodito nel monastero di San Benedetto, retto da un abate cluniacense.
Numerosi gli interventi della Contessa in favore di chiese e monasteri del Mantovano, nell’Oltrepò e nei territori limitrofi, tanto da dare origine a una tradizione che la vuole promotrice di molte chiese romaniche del territorio, intrise di storia, cultura e spiritualità.