Chi percorre la Loggia afferente alla Sala Ovale, posta al primo piano dello stabile che ospita l’Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze Lettere e Arti di Mantova, può osservare, sul lato destro, quattro eleganti e robuste teche che consentono la visione, fissati a 12 cartoni, di 209 strumenti chirurgici del secolo XVIII che è quanto rimane del ricco «istromentario » anatomico e chirurgico acquistato per uso della Colonia medico-chirurgica, annessa alla Reale Accademia di Scienze Lettere ed Arti, cui l’Imperial Regio Governo aveva concesso, a partire dal 1773 e fino al 1779, la facoltà di tenere lezioni e di concedere Lauree in Medicina e Chirurgia. Nelle teche sono esposti oltre a bisturi, uncini, aghi, forcipi e tenaglie anche, fissati sul cartone 10, due «soffietti semplici per gli asfittici, con pipe da tabacco, e tubi elastici ed imbuti». É quanto rimane dei mantici che i campanari di sei chiese mantovane, vicine ai laghi, dovevano custodire al fine di soccorrere gli annegati. Il numero esatto degli strumenti in dotazione nel secolo XVIII non è noto: nel 1852 ne furono inventariati 367 e si rilevò che ne mancava un certo numero. Parte dello strumentario era stato acquistato fuori di Mantova, presumibilmente a Parigi e ad Augusta, parte era stato fabbricato da Artigiani locali membri, alcuni, della Colonia di Arti e Mestieri. Nel 1983, grazie alle ricerche archivistiche di Gilberto Carra e al testo curato da Attilio Zanca, si diede alle stampe il catalogo «Armamentario chirurgico del XVIII secolo» da cui sono state tratte le notizie riportate in queste righe.