Il Liceo classico “Virgilio” di Mantova custodisce, nella propria sede dell’antico Palazzo dei Gesuiti, un sorprendente Gabinetto di Storia Naturale, istituito nel 1781 per quanto riguarda le raccolte minerali e nel 1811 perla parte dedicata alla zoologia. Nelle teche e negli armadi è ospitata una nutrita raccolta di esemplari del mondo animale e vegetale epreziose collezioni di rocce e minerali, conchigliee fossili, nonché diverse scatole di erbari. Tra i nuclei primigeni delle dotazioni del Liceo figurano materiali naturalistici di pregio (tra i quali, splendidi pesci fossili provenientida Bolca) donati nel 1777 dal conte Giovan Battista Gherardo d’Arco al Museo di Storia Naturale della Regia Accademia di Mantova, poi confluiti nelle raccolte del Liceo Ginnasio insieme, pare, ad altri reperti di epoca gonzaghesca. Nella più prestigiosa scuola della città, dunque – tempio degli studi umanistici, filosofici e letterari – a partire dagli ultimi decenni del Settecento si tenevano anche importanti corsi inerenti alle discipline scientifiche, dalla botanica alla zoologia, dalla paleontologia alla mineralogia. Il Gabinetto di Storia Naturale rivestì infatti,fino ai primi decenni del Novecento, uno specifico e concreto valore didattico, funzionale com’era alle esigenze di insegnamenti ritenuti fondamentali nel quadro della formazione scolastica superiore dell’epoca, anche per le significative connessioni con l’economia delle terre mantovane, dalla tradizionale vocazione agricola. L’apprendimento teorico e le applicazioni pratiche – in linea con la metodologia sperimentale, direttamente collegata al progredire degli studi scientifici – erano momenti salienti di un insegnamento di elevato profilo, documentato oltretutto dalla quantità e dalla qualità dei nuovi pezzi acquisiti di anno in anno nell’ottica di garantire, attraverso il mirato ampliamento delle collezioni, un costante aggiornamento. Gli stessi docenti che si susseguirono alla cattedra di Storia Naturale dell’istituto – tra gli altri, Giuseppe Bendiscioli (1787-1864) e Paolo Lanfossi (1798-1864), autori di diverse pubblicazioni – erano figure di studiosi appassionati, intellettuali dai molteplici interessi e di vasti orizzonti di conoscenza, in contatto coni più eminenti naturalisti e collezionisti del tempo, nell’ambito di un circuito culturale di respiro nazionale.