L’inventario manoscritto che accompagna la raccolta custodita presso la biblioteca Teresiana censisce 687 campioni di minerali e 217 di rocce, classificati con nomenclature risalenti alla metà del XIX secolo e accompagnati dall’indicazione della località di provenienza. Ad un primo esame, la raccolta mineralogica si è rivelata ben più complessa di quanto si potesse supporre, non essendo costituita da un corpo unitario bensì da nuclei di collezioni differenti. Accanto ad esemplari certamente raccolti dall’Acerbi, che recano indicazioni autografe sulle località di campionamento, troviamo infatti minerali con numerazioni diverse, probabilmente acquistati per completare la collezione, e alcuni campioni di una collezione werneriana identica a quella rappresentata al Liceo Virgilio. Per quanto riguarda la collezione petrografica, accanto ai materiali europei spiccano i campioni egiziani, raccolti dall’Acerbi quando ricopriva la carica di Console dell’Impero Austriaco in Egitto. Molti di questi esemplari sono accompagnati dai cartellini autografi su cui Acerbi annotava indicazioni riguardanti le località di raccolta e leformazioni geologiche circostanti.