Biblioteca Teresiana e Fondo Acerbi

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Biblioteca Teresianae Fondo Acerbi

La Biblioteca pubblica, inaugurata nel 1780, trovò sede al primo piano del Palazzo degli studi, in due ampi locali del Collegio gesuitico, riadattati su progetto dell’architetto Paolo Pozzo: la prima sala teresiana, di cui Pozzo progettò le grandi scaffalature in noce disposte su due piani riferendosi allo stile di Fischer von Erlach, architetto della Hofbibliothek di Vienna, e la seconda sala teresiana, strutturata con scaffalature lignee su tre piani, divenuti quattro dopola seconda guerra mondiale.Intorno al 1930 la Bibliotecasi ampliò occupando illungo corridoio, anch’esso al secondo piano dell’edificio, che fino al 1915 era adibito a museo antiquario ed esponeva antiche statue e iscrizioni marmoree, tra il 1915 e il 1925trasferite a Palazzo Ducale.
Nel 1930 il corridoio fu diviso in sale di consultazione, uffici e magazzini, e nel 1932 fu creata la Sala dei Libri Rari. Grazie a una dotazione annua e a stanziamenti straordinari dell’amministrazione asburgica furono inoltre acquistate opere d’interesse soprattutto naturalistico, come la collezione dello scienziato svizzero, di lingua tedesca, Albrecht von Haller, ripartita tra diversi istituti della Lombardia austriaca.
Con l’annessione di Mantova al Regno d’Italia, avvenuta nel 1866, la Biblioteca divenne governativa (statale) mentre risale al 1881 il passaggio all’amministrazione comunale. Dal 1912 venne aperta al piano terra del palazzo degli Studi la sezione “Biblioteca Popolare”, aperta per sei mesi all’anno (da novembre ad aprile) nella fascia oraria serale per consentire l’affluenza dei lavoratori. Nel 1952 il patrimonio librario fu stimato in 200.000 volumi. Nel 1959 la Biblioteca fa parte del polo di Lombardia Informatica diSBN, il Servizio Bibliotecario Nazionale. Grazie ad un legato testamentario degli eredi di Giuseppe Acerbi (Castelgoffredo, Mantova, 1773-1846), diplomatico, viaggiatore, naturalista e archeologo, nel 1886 la Biblioteca acquisì una delle sue raccolte più preziose e composite, costituita da libri, stampe, carte geografiche, manoscritti, medaglie, minerali, conchiglie, un erbario e oggetti d’antichità, questi ultimi in parte depositati nel 1925 pressocomprese inoltre una consistente raccolta di stampe e 80 carte geografiche. Completano il fondo conservato in Biblioteca due raccolte naturalistiche, quella mineralogica, costituita da circa 700 esemplari di minerali,200 di rocce e alcuni fossili, sommariamente descritti in un manoscritto acerbiano allegato, e l’erbario, composto da 923 esemplari raccolti in cartelle, di cui nel 1995 è uscito il catalogo a stampa a cura di Dario A.Franchini.

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