Ex chiesa di S. Maria della Vittoria, Mantova Giorgio Vasari definì la chiesetta di Santa Maria della Vittoria come “fabbricata con ordine e disegno di Andrea” e i recenti lavori di restauro ed esplorazione dell’interno confermano questa affermazione, rimandando al genio del Mantegna “l’ordine e il disegno” degli affreschi che decorano ed esaltano lo spazio della navata. Così descrive il piano inferiore Ugo Bazzotti, direttore di Palazzo Te: “L’interno presenta una navata unica, suddivisa in tre campate concluse da volte a crociera a pieno sesto, quindi già lontane dalle desinenze ogivali degli spazi gotici. Lesene composte, ben rilevate, riportano la triplice scansione sulle pareti. Ma oggi lo slancio delle lesene è interrotto, e la volta non è visibile dal pavimento, perché la chiesa, adattata nel 1877 a magazzino militare, fu suddivisa orizzontalmente con un pesante soffitto di grosse travi lignee.”
Il piano superiore, illuminato dal finestrone tondo della facciata, oggi fa parte della scuola materna. Come informa ancora Ugo Bazzotti, recenti saggi hanno permesso di “riportare alla luce, sotto quattro mani di semplice scialbo, i begli intonaci affrescati, pressoché intatti. La decorazione è concentrata sulle membrature architettoniche: lesene, archi, costoloni e crociere ed è interamente costituita da motivi presi dal repertorio classico. Le facce delle lesene parallele all’orientamento della navata accolgono grandi candelabre, che si spingono in prossimità dell’imposta della volta, dove erano concluse da un capitello di cotto scalpellato e demolito nei lavori di trasformazione in magazzino…. Anche il centro delle vele della campata presbiteriale, opposta all’ingresso, è decorato, e questa volta con una figura umana… Lo scoprimento completo di questa figura e delle altre tre nelle rimanenti vele fornirà certezze sull’iconografia del ciclo e sulla possibile attribuzione…” All’interno, l’apparato decorativo dell’aula del pianterreno ha già subito un primo intervento di restauro, occasione dell’apertura della chiesa nel 1995 a cura della sezione di Mantova d’ Italia Nostra.
L’apparato decorativo interno è rinascimentale, di ambito sicuramente mantegnesco, infatti una stretta relazione con le idee di Andrea Mantegna, con il suo gusto per l’antichità classica e per i marmi romani è riscontrabile nell’effetto illusionistico della pittura che caratterizza l’intera navata della chiesetta. Evidente è la funzione del risalto e dell’effetto visivo di bassorilievi classici sullo sfondo di marmi preziosi.
La parete di fronte alla porta d’ingresso presenta ancora parti di una raffinata tappezzeria a finto cuoio cordovano ed è contro di essa che s’innalzava la pala mantegnesca della Madonna della Vittoria, di cui è presente una riproduzione fotografica su tela.
Questa splendida pala, tempera su tela, di grandi dimensioni (cm. 280X160), è stata trafugata in Francia nel 1797 e oggi è conservata al museo del Louvre di Parigi.
L’opera, commissionata da Francesco II ad Andrea Mantegna, fu iniziata nel 1495 e terminata nel 1496 proprio come la chiesa che l’avrebbe poi ospitata e con la stessa motivazione. Si tratta di una trionfale composizione, per celebrare la vittoria e la salvezza del Marchese, inserita in un pergolato lussureggiante di fiori, frutta, uccelli, pietre preziose, dal brillante effetto cromatico. La Madonna in trono con Bambino è raffigurata mentre benedice Francesco II, guerriero inginocchiato a chiedere protezione. Attorno personaggi sacri: San Michele, San Giorgio, Sant’ Andrea, San Longino e, ai piedi della Vergine, Santa Elisabetta e San Giovannino. Sulla base marmorea del trono si legge l’intera sequenza raffigurante la creazione dell’uomo, il peccato originale e la cacciata dal Paradiso terrestre.
Santa Maria della Vittoria necessita di un consistente intervento di restauro al fine di un suo riutilizzo con una destinazione d’uso polivalente. Per realizzare questo importante progetto l’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani ha proposto al Comune di Mantova, ente proprietario dell’edificio, un accordo di collaborazione che si è concretizzato con un atto di concessione all’Associazione per la gestione della struttura.
Tale concessione avrà la durata di sei anni, rinnovabili, durante i quali il recupero, la conservazione e la valorizzazione del monumento saranno a carico dell’Associazione. Santa Maria della Vittoria diventerà museo di se stesso e sarà utilizzata per conferenze, convegni, concerti e mostre temporanee.