Mantova era una delle fortezze del quadrilatero, e dalle sue carceri vide passare Ciro Menotti, Felice Orsini, Pier Fortunato Calvi e numerosi altri patrioti, tra i quali don Enrico Tazzoli e i suoi compagni, noti come i Martiri di Belfiore. Nella valletta dove questi ultimi furono sacrificati e donde presero il nome, sul lago alle porte della città, li ricorda un bel monumento e il cippo con la celebre frase, “Qui cadendo rovesciarono il carnefice”. Risalendo il fiume, l’abbinamento torna a Curtatone con il memoriale dei volontari toscani del 1848 e quello dei fucilati della valletta Aldriga. Più su, a Goito, presso il “Ponte della Gloria” più di una memoria dedicata ai bersaglieri e agli altri protagonisti delle due battaglie del 1848. Da Goito ai borghi sui colli, coinvolti tutti nelle battaglia del 1859: a Volta, palazzo Gonzaga – Cavriani, e a Cavriana, Villa Mirra, se ne ricordano episodi e presenze regali, mentre a Solferino il terribile scontro è testimoniato da un museo, una chiesa divenuta ossario, l’antica torre detta la Spia d’Italia e il Monumento alla Croce Rossa. Quest’ultima ha però il suo museo internazionale nella vicina Castiglione, dove idealmente essa è nata per volontà del banchiere ginevrino Henry Dunant, il quale ne trasse spunto per fondare più tardi la benemerita istituzione.