In qualità di esperti della propria parlata locale tutti i componenti della comunità del festival - ospiti, lettori, addetti ai lavori - saranno chiamati a portare le parole intraducibili del proprio dialetto presso la postazione che sarà attiva in piazza Erbe, o già nelle settimane antecedenti al festival attraverso l'apposito indirizzo e-mail che sarà segnalato sul sito. Questa raccolta popolare di parole, organizzata in collaborazione con doppiozero, sarà visibile (oltre che sul sito internet) grazie a una sorta di muro che rappresenta la nostra penisola dove tutte queste parole - con le relative definizioni - saranno "pubblicate". Un momento di lettura collettiva di queste parole sarà poi condotto da Stefano Bartezzaghi.
Questa iniziativa - che in qualche modo si diverte a mettere insieme tutta la ricchezza linguistica del nostro paese - funziona come "supplemento" del Vocabolario Europeo, il progetto di creazione di un ideale vocabolario condiviso attraverso le donazioni di parole da parte degli autori presenti al festival giunge nel 2011 alla quarta edizione. Al progetto, coordinato come sempre da Giuseppe Antonelli, hanno confermato ad oggi l'adesione William Darlymple (inglese), Pablo D'Ors (spagnolo), Hermann Koch (neerlandese), Georgi Gospodinov (bulgaro), Bjorn Larsson (svedese), Michel Le Bris (francese), Kallia Papadaki (greco), Lucian Dan Teodorovici (romeno).
E, sul confronto delle lingue, primo esperimento di translation slam a Festivaletteratura: nei due incontri previsti in programma un autore straniero darà alcune pagine di un proprio libro non tradotto a due suoi traduttori italiani. Saranno l'autore e il pubblico a giudicare chi, dei traduttori, ha offerto la prova migliore. Continuano peraltro - dopo il successo dello scorso anno - gli incontri in lingua: senza "traduzione a fianco" converseranno con il pubblico Alain Finkielkraut, l'americano Salvatore Scibona ed altri autori.