Learco Guerra

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Descrizione

I cimeli

 

 

Suddivisa in più ambienti la mostra accoglie le più significative testimonianze della carriera di ciclista,di industriale della bicicletta e di direttore sportivo. Si possono quindi ammirare:

 

  • la bicicletta che lo portò alla vittoria nella Milano-Sanremo del 1933 e nel Giro d’ Italia del 1934;
  • la prima maglia rosa nella storia del Giro d’Italia indossata il 10 Maggio 1931 al termine della vittoriosa prima tappa Milano-Mantova dell’edizione di quell’anno; 
  • la maglia di campione del mondo conquistata a Copenaghen nel 1931 al termine del primo (ed unico per molto tempo) campionato del mondo solo con prova a cronometro individuale sulla distanza di 172 chilometri e del diploma di campione del mondo rilasciato dall’ Unione Ciclistica Internazionale;
  • la maglia di campione italiano conquistata nel 1929 su pista a Carpi nel campionato italiano su pista per professionisti (l’attuale prova a punti) e nel 1942 sempre su pista al Vigorelli di Milano nella prova dietro motori; 
  • la maglia di campione italiano professionisti su strada vinta per cinque anni consecutivi dal 1930 al 1934;
  • la riproduzione della maglia della nazionale italiana indossata per sei anni consecutivi ai campionati del mondo (1930/1935); 
  • la riproduzione della maglia gialla indossata nei Tour de France del 1930 e del 1933 entrambi conclusi al secondo posto;
  • altre due biciclette degli anni cinquanta testimoniano l’attività di industriale intrapresa da Learco Guerra negli anni del dopoguerra prima di scegliere la strada di commissario tecnico della nazionale (fu il primo dopo il termine della prima guerra mondiale) e poi quella di direttore sportivo di squadre ciclistiche professionistiche;
  • la presenza poi del tandem utilizzato dal figlio Gino e dal nipote Otello Pozzi (olimpionici nel 1948 a Londra) vuole ricordare anche che tutto iniziò proprio con il tandem con il quale il padre Attilio e lo stesso Learco si recavano al lavoro negli anni venti; 
  • le due medaglie d’argento relative ai due secondi posti ai campionati del mondo (1930 e 1934); 
  • molte foto, articoli di giornale, coppe ed effetti personali completano l’esposizione.