Grazie, nome gentile del borgo in riva al lago Superiore (8 km. da Mantova). Sembra stringersi intorno al Santuario della Beata Vergine Maria, costruito fra il 1399 e il 1406 come ex voto dopo la peste.
Visto da fuori è una delle tante chiese gotiche, ma è l'interno a sbalordire, per il repentino cambiamento. Appeso alla volta, un coccodrillo, mentre le pareti sono occupate dalle impalcate che, nelle nicchie, accolgono la sequenza di 53 statue a grandezza naturale, vestite, fatte di tela e fogli di carta incollati a strati. Risalgono ad un arco di tempo fra il ì600 e il '700.
Il complesso, delicato restauro dovuto nel 2000 ad uno sponsor privato, le ha restituite ai colori originari. Raffigurano sovrani, papi, guerrieri, dame ma anche scene macabre di esecuzioni capitali o di torture.
Il Santuario, luogo di devozione mariana e meta di pellegrinaggi, è un'autentica wunderkammer, popolata di tavolette votive e di ex-voto anatomici. Ma è anche pantheon gentilizio: in una cappella laterale, il sepolcro di Baldassar Castiglioni disegnato da Giulio Romano.