"Più eterno, più degno, più lieto" doveva essere nelle intenzioni di Leon Battista Alberti il tempio progettato per Ludovico II Gonzaga: degno di accogliere la reliquia della terra del Golgota intrisa del sangue del Cristo crocefisso, portata a Mantova dal legionario Longino.
La basilica di Sant'Andrea, iniziata nel 1472 ma che soltanto nel 1782 sarebbe stata completata dalla ardita cupola (80 metri) di Filippo Juvarra, è la massima espressione del genio albertiano. Veramente "eterna" nella classica facciata, nella grandiosità dell'unica navata, nell'armonia del disegno architettonico.
Il "Preziosissimo Sangue" è custodito nella cripta, vera chiesa sotterranea, al centro della quale si trova il tempietto con l'arca contenente i due vasi d'oro (1856, orafo Giovanni Bellezza) esposti e portati in processione ad ogni Venerdì Santo più qualche occasione eccezionale.
Due serie di 4 chiavi dell'arca sono affidate al vescovo e ad altre personalità cittadine ed all'apertura assiste sempre un notaio. Studi recenti collegano il Preziosissimo alla grande tradizione del Santo Graal ed alla stessa Sindone.