Uscito dal Garda, il Mincio a monte di Mantova si allargava fino ad avvolgere interamente la piccolissima città medievale, che si trovava periodicamente esposta alle esondazioni del fiume e bloccata nella sua crescita. Così, intorno al 1187, i reggitori del Comune chiamavano Alberto Pitentino, ingegnere bergamasco, autore di un progetto colossale anche agli occhi di oggi. A settentrione (verso Verona), innalzava uno sbarramento dal quale 12 bocche più la cascata a del Vaso garantivano il deflusso, fornendo forza motrice ad altrettanti molini.
Un argine di contenimento si sviluppava poi ad ovest ed un canale (il Rio) serviva da scaricatore a valle. Pitentino disegnava così il lago Superiore e, più bassi di 4 metri, i laghi di Mezzo, Inferiore e di Paiolo (questo bonificato nel '700). A Govèrnolo, un sostegno cercava di rendere l'affluente Mincio indipendente dal Po. La grande opera conserva la sua validità, dopo oltre 8 secoli.