Mostarda mantovana

Ortaggi e frutta

Descrizione

SCHEDA TECNICA: La Mostarda mantovana e preparata in prevalenza con mele, pere acerbe (della varieta campanina) o ancora cotogne dal sapore acidulo e dalla consistenza legnosa. La frutta va sbucciata, tagliata a fette sottili e lasciata riposare per 24 ore coperta di zucchero. Poi si scola il liquido, lo si fa bollire, lo si versa sulle mele e si lascia riposare per altre 24 ore. L’operazione va ripetuta tre volte. Il quarto giorno si bollono insieme a lungo frutta e sciroppo, si aggiunge senape liquida (sei gocce ogni chilo) e si lascia riposare qualche ora prima di trasferire il tutto in vasetti a chiusura ermetica.

RIFERIMENTI STORICI: Il termine Mostarda, che identifica una confettura speziata, deriva dalla voce latina mustum ardens, preparazione piccante in cui erano utilizzati semi di senape pestati. Proprio la senape e detta moutarde in francese e mustard in inglese, entrambi termini derivati dalla medesima radice latina. La Mostarda e radicata nella tradizione della cucina mantovana, inizialmente come prodotto di lusso: le prime notizie, infatti, risalgono ai documenti gonzagheschi che testimoniano la presenza di questa preparazione sulla mensa dei signori di Mantova. Con il passare del tempo, la mostarda ha perso il suo carattere di alimento esclusivo, grazie all’accresciuta disponibilita di zucchero e senape, diventando un condimento piu popolare.

ABBINAMENTI: Utilizzata per accompagnare bolliti di carne, formaggi aciduli come lo stracchino, o carni molto saporite come le selvaggine. E’ inserita anche come ingrediente nei Tortelli di zucca.

ZONA DI PRODUZIONE: Provincia di Mantova

STRADE DEL GUSTO DI RIFERIMENTO: Strada dei vini e sapori mantovani

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